Ci troviamo di fronte a due assiomi indiscutibili: viviamo nell’era della rivoluzione digitale e nel Paese della piccola e media impresa. Due aspetti della fase economica attuale che sembrerebbero a prima vista non direttamente collegati.
Ma il nesso invece c’è ed è assolutamente fondamentale: partiamo dal fatto che le piccole e medie imprese (Pmi) sono il cuore pulsante del tessuto imprenditoriale italiano e rappresentano la quasi totalità delle imprese, generando il 75% del valore aggiunto totale del nostro Paese.
Queste aziende in Italia sono circa 5,3 milioni – circa il 92% delle imprese attive – danno lavoro a 15 milioni di lavoratori (82% del totale e valore che supera di molto la media Ue) e nel 2017 – ultimo dato Prometeia disponibile – generavano un fatturato complessivo di 2.000 miliardi di euro.
In Italia, quindi, la quasi totalità delle aziende attive si trova ad affrontare l’era della proliferazione delle informazioni, giocandosi il proprio futuro sulla capacità di riuscire a gestire questa immensa mole di dati e a estrarne valore.
Impossibile farlo senza le giuste tecnologie e i partner affidabili perché questa miniera di informazioni aumenta con una progressione geometrica. Qualche anno fa, infatti, Emc-Dell prevedeva che tra il 2013 e il 2020 la produzione di dati sarebbe cresciuta di 10 volte – passando da 4,4 milioni di miliardi di gigabyte a 44 – raddoppiando in volume ogni due anni: ma la realtà ha mostrato che la crescita è stata doppia rispetto alle previsioni.
Poiché allora la trasformazione digitale ha impatti rilevanti su ogni aspetto della strategia aziendale – dalla struttura organizzativa, all’esperienza del consumatore, alle strategie di marketing e comunicazione, così come l’integrazione dei processi back-end, della produzione e delle operation – le piccole e media imprese hanno di fronte a loro una decisione fondamentale e imprescindibile: trasformarsi o scomparire.
In che modo cambiare? Adottando le giuste tecnologie, che permettano di monitorare ogni aspetto della catena del valore aziendale, offrendo strumenti di analisi aggregate, in grado di mostrare a chi deve prendere le decisioni di business dove andare a ottimizzare i processi – siano questi produttivi, finanziari o di vendita.
E che siano versatili, adattabili alle esigenze specifiche dell’azienda ma facilmente scalabili qualora le necessità lo richiedano. Come permette di fare Sap Business One, la soluzione di gestione aziendale integrata e modulare che consente alle Pmi di risparmiare tempo, abbattere i costi di gestione e rendere molto più efficienti tutti i processi aziendali, anche quelli più complessi, in modo sicuro, veloce e completamente automatizzato.
Soprattutto potendo sfruttare tutta la sicurezza, l’affidabilità e la scalabilità della piattaforma Microsoft Azure per l’installazione di Sap Business One. Perché il cloud è certamente l’elemento chiave per abilitare la digital transformation nelle aziende medie e piccole.
Secondo Gartner, infatti, quasi il 75% dei Ceo ritengono sia necessario aumentare il ritmo della digitalizzazione della loro azienda per restare competitivi. Come riuscirci senza sfruttare il cloud oggi? Come ottenere i benefici di una soluzione Erp potente e completa senza dover sostenere disagi e costi di una installazione hardware locale?
Dare una risposta a queste domande, conoscendo i vantaggi offerti dall’utilizzo di Sap Business One as a service, permette ai decisori aziendali di capire come sfruttare on demand le funzionalità di cui ha davvero bisogno, adattate alle sue specifiche esigenze di business, su qualsiasi dispositivo e in qualsiasi luogo.
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